Ho notato che la velocità degli automobilisti modenesi sta aumentando proporzionalmente alle scosse sismiche, si perché se dopo la prima scossa le persone, ancora disorientate, mantenevano una velocità di crociera di 20 Km/h trascurando il 90% delle regole del codice stradale per cercare un parcheggio/rifugio per la notte, con le scosse successive si è attivato uno stile di guida che io definirei "fuga dall'INFERNO" : sorpassi azzardati, precedenze non rispettate, persone che sfrecciano anche in centri abitati a velocità PREOCCUPANTI.
Bene cari modenesI, ok diciamo che il momento è bruttino e la convivenza con il terremoto ci sta esaurendo mentalmente e fisicamente, ma gli atteggiamenti "sopravvissuto al terremoto sono immortale" o "se tutto deve andare male chissene frega del mondo", non credo siano positivi ne per voi ne per gli altri.
Cerchiamo di restare sereni, appunto stay calm cool and collected, almeno nel nostro quotidiano, che di scosse adrenaliniche la natura ce ne offre abbastanza, se è vero che non possiamo intervenire sugli eventi naturali, per tutte le altre situazioni in cui siamo competenti TENIAMO IL CERVELLO ATTIVO e NON prendiamoci RISCHI INUTILI. Poi nel caso, e lo capisco BENE, vogliate sfogare la rabbia, la frustrazione e lo stress ci sono un sacco di modi migliori : si può URLARE A SQUARCIA GOLA, CORRERE a piedi, BALLARE, SUONARE, nel caso siate un po' masochisti SBATTERE la testa contro il muro, ma a me la cosa che fa stare MEGLIO è dare UNA MANO a chi ne ha bisogno.
RecLove
sabato 9 giugno 2012
venerdì 10 febbraio 2012
ANNI '80
E’ strano come le cose si colleghino nel
cuore, creino dei legami nell’istinto e diventino memoria.
Il rumore di una moto che passa nel
silenzio per me è qualcosa di inconfondibile : è il primo rumore che associo
alla mia infanzia, è il rumore dell’estate e della libertà .
Ricordo perfettamente la prima volta che
ho tremato a quel suono : ero nel mio lettino, nella casa vecchia, sveglia dopo il pisolino pomeridiano, giocavo
con i raggi del sole cercando di intrappolarli tra le mani in un cerchio
preciso, così che la luce passando in quel piccolo foro sarebbe stata perfetta
e solo mia.
C’era caldissimo e i pochi rumori che si
sentivano ovattati e lontani, descrivevano perfettamente il paesaggio giallo e
vuoto di quei pomeriggi afosi e la vita monotona di un quartiere dormitorio
degli anni 80.
Improvvisamente da lontano un rumore
irriverente, irrequieto e forte che si
avvicinava velocemente ruppe il silenzio : una moto.
Come un sasso che cade nell’acqua
increspandola sconvolgendone l’equilibrio per poi esserne assorbito, così
immaginavo questo motociclista sconvolgere lo scenario muto di questo villaggio
moderno e fermo, a riposo dopo le fatiche di una dura settimana di lavoro,
andarsene lasciando dietro di se solo una scia che si affievoliva fino ad essere
coperta di nuovo dal silenzio e dal torpore della noia.
Vedevo questo motociclista come un eroe
sconfiggere la banalità e provavo ad associarlo ai volti dei ragazzi che
gironzolano lì in torno sperando prima o poi, magari nascosta, origliando
qualche discorso dei grandi, di scoprire quale fosse l’identità nascosta sotto
il casco.
Le estati passate in quella casa sono i
ricordi più belli della mia infanzia il gelato al bar, sempre lo stesso, di
fronte a casa appena entravi potevi capire dove ti trovavi solo dall’odore
caramellato di tabacco, carte e caffè.
Le sere passate in terrazzo in braccio a
mio padre a controllare che l’orsa maggiore fosse sempre al suo posto mentre in
tv passava festival bar.
Mi sentivo leggera e forte credevo che
la vita fosse in quella strada e che se il male era rappresentato da quel
motociclista bè allora era proprio un gioco.
Ora non finirò descrivendo tutto quello
che non sapevo e non potevo capire perché sta passando una moto ed è di nuovo
estate.
mercoledì 8 febbraio 2012
Mi siedo alla scrivania, accendo il computer, apro la prima mail della giornata : una cliente mi chiede di annullare un ordine, non è il massimo come inizio ma io carica e ottimista le rispondo sprezzante del pericolo NO PROBLEM I CANCEL THE ORDER.
Con un'altra e-mail avviso amministarzione e produzione e ritorno a svolgere i compiti di routine, ignara come un coniglietto che saltella a un metro dalla trappola, dei momenti di panico che mi stanno per assalire.
Ed ecco... proprio quando mi ero già dimenticata di tutto, squilla il telefono e l'impiegata amministrativa con un insano umorismo sadico mi dice " Bella la mail che hai inviato, peccato che il materiale dell'ordine, che vuoi annullare, sia stato ritirato ieri pomeriggio".
SCHOCK elettrocardiogramma piatto, una paresi prendere tutta la parte sinistra del mio corpo, e in quel momento solo un'immagine nella mia mente la cartina dell'Europa e THE NETHERLANDS che lampeggia in rosso.
DEVO BLOCCARE QUELLA PALETTA PRIMA CHE ARRIVI IN SVIZZERA!!!
Piano A
creare un blocco sull'autostrada, raggiungere la paletta e riportarla a Modena ma come?
La danza della neve non la so ancora fare.
Potrei far insorgere i centri sociali del Nord Italia dove sono stata : saranno pur servite a qualcosa tutte quelle sere passate al freddo ad ascoltare gruppi "sconosciuti". Ma come faccio non ho nessun contatto e comunque vista la stagione molti si saranno trasferiti in jamaica e gli altri saranno a spalare la neve. Niente da fare -.-"
Piano B
fermare un'auto della polizia e finalmente gridare "SEGUA QUELLA PALETTA", ma dove? ma come? non ho neanche la targa del camion?! Però ho il nome del trasportatore !!!
Piano C
Chiamare il trasportatore sperando che la paletta sia ancora presso il suo deposito e bloccare la paletta, questa si che è una grande idea, anche se l'a-team poteva essere una valida alternativa!!!
Chiamo il trasportatore "Buongiorno sono E della G devo parlare con chi si occupa di ritiri per il cliente x "
"Ok bene le passo subito il responsabile"
da lì inizia un'attesa estenuante, così Tra un TU E UN TU TU monto un santuario fai da te, nello sgabuzzino del magazzino ed in ginocchio su due pallet, di fronte a me il ddt incriminato, come rosario una striscia di pluriball, prego la santa protrettice di tutte le impiegate sfigate.
Non ottenendo risposta attacco e richiamo, forse la prima volta sono stata troppo professionale non hanno capito l'urgenza!!
"Buongiorno sono E della G ho chiamato prima, ma sono rimasta in attesa più 5 minuti inutilmente, sono disperata e devo assolutamente fermare la paletta del cliente x ora mi può passare chiunque mi possa aiutare "
"Ok " speriamo!!!
" Ciao sono A" o finalmente qualcuno con cui parlare che non sia la centralinista
" Ciao A sono disperata ..." dopo avergli spiegato tutto, il ragazzo dall'altra parte mi dice
"ok tranquilla aspetta un attimo" e lì gli vorrei dire no ti prego non mettermi in attesa, ma è troppo tardi e mentre traffica con il telefono per passarmi l'uomo del POTERE cade la linea.
O.o NOOOOOOOOOOOO
Richiamo e la centralinista mi dice " Ciao E della G (quando la centralinista di un'azienda che non hai mai chiamato prima di quel giorno ti riconosce è preoccupante) si è liberato L'UOMO DEL POTERE te lo passo subito"
In quel momento hanno suonato le campane del duomo a festa o per lo meno io le ho sentite.
"Ciao E della G per sfortuna il camion ieri non è riuscito a passare quindi la paletta è ancora presso di noi"
qui la mia commozione è esplosa e tra le lacrime l'unica cosa che sono riuscita a dire è stata " guai a voi se la caricate!!!"
venerdì 3 febbraio 2012
mercoledì 1 febbraio 2012
Se sta notte, la temperatura andrà 14 ° sotto zero come previsto,
inizieremo a convivere con i ghiacci perenni, a fare scambi culturali
con gli eschimesi e ad avere come animali domestici foche, pinguini e
orsi polari. Al posto delle auto compreremo bellissimi cani e magari
impareremo a stare tutti più vicini. Ci vorrà un secolo per modificare
tutta la routine, però ne vedo già i vantaggi!!!
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